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Presso la sala della “Piccola Protomoteca” in Campidoglio si è svolta la conferenza per spiegare i motivi del ricorso al TAR del Lazio sul DPCM di riforma ISEE

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di Francesco Moresi

 

Martedì 30 Settembre 2014 nella sala della “Piccola Protomoteca” in Piazza del Campidoglio, si è svolta la conferenza organizzata dal “Coordinamento Disabili ISEE NO GRAZIE”, per analizzare e spiegare le motivazioni che hanno spinto le numerose organizzazioni di disabili ad effettuare il ricorso al TAR del Lazio per impugnare il DPCM (Decreto Presidente Consiglio dei Ministri) di riforma ISEE.  Alla conferenza hanno preso parte numerosi rappresentanti di associazioni ed organizzazioni di disabili che hanno avuto la possibilità di esprimere la propria opinione sul DPCM, promuovendo in talune circostanze anche delle eventuali soluzioni per risolvere questo annoso problema.

Il primo a prendere la parola è stato Mario Dany De Luca, referente del Coordinamento Disabili ISEE NO GRAZIE insieme a Silvana Giovannini, che dopo aver fatto una breve panoramica sull’argomento in questione ha lasciato la parola ai presenti in sala. La prima ad intervenire è stata proprio Silvana Giovannini che ha dichiarato quanto sia complicato, per le famiglie con disabili a carico, “sopravvivere” garantendo una vita dignitosa ai propri cari. Giovannini ha tenuto a precisare alcuni punti fondamentali del DPCM sostenendo che “Tutte le provvidenze che lo Stato eroga alle famiglie con disabili a carico, sono considerate reddito disponibile. Questo – continua la Giovannini – è paradossale poichè significa equiparare la disabilità al lavoro”. La Giovannini ha poi proseguito dichiarando che nel DPCM è evidente la discriminazione tra disabili maggiorenni con nucleo familiare a sé, disabili maggiorenni e disabili minorenni per quanto concerne le prestazioni agevolate di natura socio-sanitaria. A questo poi – ha proseguito la Gioavnnini – vanno aggiunti altri due punti considerati discriminatori: l’aver posto un tetto alle franchigie e l’obbligo di conteggiare nel patrimonio immobiliare anche la prima casa in base alla rendita catastale.

In merito a ciò è intervenuta l’avvocato Liliana Farronato dello studio associato Davoli, che ha ricordato la data del 19 Novembre, giorno in cui verrà discusso al TAR del Lazio il ricorso presentato dalle associazioni e organizzazioni di disabili, confermando la presenza di vizi di forma del DPCM e le possibilità concrete che il giudice possa riconoscerne la totale illegittimità . Nel caso in cui fosse accolto il ricorso sarà fondamentale rivedere la riforma dell’ISEE, poichè come sostenuto dall’avvocato, le persone con disabilità non sono una responsabilità delle sole famiglie ma dell’intera società. In seguito all’intervento dell’avvocato Farronato, hanno preso la parola i vari rappresentanti delle organizzazioni di disabili presenti alla conferenza. Tra questi, Saveria Dandini De Sylva, rappresentante dell’Ente morale Istituto Leonarda Vaccati, che ha ribadito l’importanza di tutelare le famiglie con disabili a carico, facendo più chiarezza con le leggi che spesso variano addirittura da municipio a municipio. Dello stesso avviso è stato Giuliano Frittelli, rappresentante dell’UICI (Unione italiana ciechi ipovedenti) che ha puntato il dito sulle istituzioni, troppo poco impegnate in questo ambito. Secondo Frittelli c’è una disparità di trattamento e l’errore sarebbe continuare a pensare al disabile come un “alieno”. Anche per Enrico Troiani della FAND (Federazione tra le associazioni nazionali dei disabili di Roma), il DPCM mette in rilievo la diversità di trattamento tra persone e disabili e per far fronte a ciò sarebbe opportuno tornare a presentare un ISEE individuale e non più familiare.

Alle parole di Troiani sono poi seguite quelle di Virginio Massimo dell’Associazione Tutti nessuno escluso, che ha auspicato l’utilizzo di strumenti giuridici oltre che mobilitazioni in piazza per far sentire la propria voce. Dello stesso avviso è sembrato Umberto Emberti, presidente della consulta cittadina che ha definito un “delitto” inserire nell’ISEE le indennità, auspicando anch’egli la possibilità di poter presentare un ISEE individuale che agevolerebbe e non poco le famiglie con disabili a carico. Sono poi intervenuti Roberto Romeo dell’ANGLAT (Associazione nazionale guida legislazioni andicappati trasporti),Carlo Rossetti dell’Associazione Aisa Lazio Onlus, Carla Patrizi dell’Associazione Altovoltaggio, Guido Trincheri dell’Associazione UFHA (Unione Famiglie Handicappati), tutti sulla stessa linea di pensiero e con l’obiettivo di garantire la dignità dei disabili ed agevolare quelle famiglie su cui gravano spese in certi casi insostenibili.