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Pensiamo già alle vacanze...

Anche quest’anno vogliamo offrire ai ragazzi l’opportunità di partecipare a momenti di divertimento, aggregazione e socializzazione,  alleggerendo e sostenendo, nel contempo, i genitori e le famiglie nell’assolvimento delle proprie funzioni educative e di cura. Una vacanza divertente e allegra per sentirsi liberi, senza giudizi e senza barriere, insieme agli amici.

Dal 28 giugno – 12 luglio Luogo: Il villaggio turistico Stella Maris a Torrette di Fano. Destinatari: 15 ragazzi con disabilità dai 18 a 40 anni e le loro famiglie.

L’Associazione sosterrà la spesa relativa al costo degli operatori, max 5, comprendendo la spesa della residenzialità e della prestazione professionale. E’ prevista un’iscrizione al soggiorno. Il C.D. si riserva di valutare le richieste di partecipazione al fine di garantire la compatibilità dei componenti del gruppo che si costituisce e di assicurare una vacanza sicura e di ottimo livello.

Per garantire una esperienza positiva tutti i “nuovi” Vacanzieri si incontreranno con i “vecchi” Vacanzieri per una conoscenza reciproca, per scambiarsi informazioni personali e favorire l’affiatamento all’interno del gruppo. L’associazione realizzerà incontri di preparazione con gli operatori per la riflessione e l’analisi necessarie al fine di offrire un servizio educativo di qualità.

E’ necessario acquisire al più presto le adesioni delle famiglie per permettere una organizzazione più soddisfacente.  

Per informazioni e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

I soggiorni estivi non sono semplici vacanza per disabili, ma un momento prezioso per far acquisire loro maggiore indipendenza, mettendo alla prova le proprie abilità in situazioni diverse dall’abituale quotidiano, in ambienti accoglienti ma nuovi rispetto a quelli in cui sono soliti muoversi.  Inoltre favoriscono la socializzazione, consentono di ampliare le proprie esperienze e di esprimere le proprie capacità in modo più autonomo e spontaneo.

 

 

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NUOVO SPETTACOLO TEATRALE A CASTEL GANDOLFO

VI ASPETTIAMO SABATO 11 GIUGNO 2016 ALLE ORE 18,00

 

NUOVO DSU

 Il decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 7 novembre  2014, pubblicato sulla G.U. del 17.11, ha adottato il modello tipo della Dichiarazione Sostitutiva Unica a fini ISEE (DSU), dell’attestazione e delle relative istruzioni per la compilazione.

Ad una prima lettura, le istruzioni e i moduli di richiesta, come tutti gli altri documenti allegati, sembrerebbe si riferiscano alle sole provvidenze erogate dall’INPS ovvero, per quanto ci riguarda, alle pensioni e all’indennità di accompagnamento.

Si riterrebbe, quindi, che non saranno comprese le altre eventuali provvidenze ricevute (vita indipendente, voucher, assegni di cura, contributi per la mobilità o per l’eliminazione delle barriere in casa).

Ricordiamo, tuttavia, che l’interesse dei ricorrenti ISEE non è solo quello limitato all’accesso alle prestazioni socio-sanitarie e sociali  [servizi socio sanitari domiciliari; servizi socio sanitari diurni, residenziali, ecc.; agevolazioni per servizi di pubblica utilità (telefono, luce, gas);  altre prestazioni economiche assistenziali], bensì è anche rivolto alla corretta rappresentazione della situazione economico-patrimoniale nell’indicatore ISEE.

Infatti, tale situazione, per come calcolata, risulta viziata e non farebbe risultare veritiera e corrispondente alla realtà della forza economica del nucleo in quanto non si tiene in considerazione che tali provvidenze esistono perché la disabilità è tale da far si che essi vengano integralmente spese per la sopravvivenza della persona con disabilità e per garantire la sua dignità di vita.

Considerare reddito ulteriore quelle che sono indennità finalizzate a diminuire la situazione di svantaggio relativa alla condizione di disabilità, è illogico e illegittimo.

Nel preambolo della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, si evidenzia che la disabilità grave è un importante fattore di impoverimento delle famiglie, sottolineando il fatto che la maggior parte delle persone con disabilità vive in condizioni di povertà. 

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Di che si tratta?

Dopo l'esperienza fatta dal 2016 al 2019 con il progetto " Casetta 31 " - un progetto di autonomia abitativa per persone con disabilità - siamo pronti ad estendere il know how acquisito e farne un modello innovativo per l'abitare, che ci piace chiamare 31 Casette romane, rivolto a tutte le persone che hanno una fragilità. Abitare non è solo una questione di muri, di metri quadrati o di posti letto, ma è anche e soprattutto una questione di relazioni e di convivenza che fra quelle mura si instaurano. Questo è vero soprattutto per persone con disabilità intellettiva, motivo per cui creare dei gruppi, cioè delle vere e proprie famiglie allargate, una rete di appartenenza intorno al progetto e intorno al tema, ci sembra il miglior modo di occuparci fin da adesso di quel problema che tendiamo a chiamare "Il dopo di noi".

Chiediamo un contributo per continuare a progettare e studiare sistemi e soluzioni abitative degne e definitive per i ragazzi e famiglie che via via saranno pronti a vivere senza i propri genitori, insieme a un gruppo di loro amici e con il sostegno di professionisti esperti nella gestione di gruppi di persone con fragilità. Il modello a cui puntiamo è quello di una serie di casette a non molta distanza l'una dall'altra e connesse tra di loro per quartiere, amicizie, attività e interessi comuni. 31 casette basteranno? Il tuo contributo insieme a quello di tanti altri può fare la differenza.

link al video  https://youtu.be/5MBYbnX4POs 

MOZIONE DEL COORDINAMENTO DISABILI ISEE NO GRAZIE

 

 

Testo della mozione in discussione nei consigli municipali di Roma Capitale
 

Coordinamento disabili ISEE NO GRAZIE

 

 MOZIONE

 

 Oggetto: Mozione contro applicazione DPCM n. 159/2013 recante riforma ISEE.

 

 Premesso

 

  • Che l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) viene utilizzato per accedere ad una serie di servizi sanitari e assistenziali, indispensabili per la sopravvivenza delle persone con disabilità grave e non autosufficienza;

 

  • Che, su delega della legge n. 214 del 2011, è stato emanato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 Dicembre 2013 n. 159 recante il “Regolamento concernente la revisione delle modalità di determinazione ed i campi di applicazione dell’Indicatore della Situazione economica equivalente (ISEE)“;

 

  • Che il dPCM ha riformato l'ISEE con modalità che comportano una pesante compromissione della piena realizzazione dei diritti fondamentali delle persone con disabilità, in violazione dei principi costituzionali di tutela delle persone disabili desumibili dal combinato disposto degli art.li  2, 3, 32 e 38 della Carta costituzionale che garantiscono la dignità della persona, l'uguaglianza e il fondamentale diritto alla salute, nonché in violazione degli obblighi assunti dall’Italia con la legge 03.03.2009 n.18 di ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 13.12.2006;
  • Che, a seguito della riforma introdotta dal decreto, vengono considerate reddito la pensione di invalidità, l’indennità di accompagnamento e tutte le provvidenze economiche per le prestazioni sociali e sociosanitarie agevolate concesse alle persone con disabilità. Questo comporterà l’inaccessibilità al servizio riabilitativo da parte di molte persone disabili e si tradurrà nella perdita del loro diritto alla cura. Le persone con disabilità non potranno più accedere - ad esempio - ai contributi per l'assistenza indiretta (vita indipendente), agli assegni di cura, ai contributi per l’abbattimento delle barriere architettoniche o per il trasporto personale;
  • Che, in tal modo, vengono ad aumentare il reddito utile ai fini del calcolo dell’ISEE somme di denaro ovvero contributi economici ed agevolazioni fiscali concessi dagli enti pubblici per recuperare lo svantaggio in cui si trova la persona con disabilità e per assicurare la realizzazione dei diritti costituzionalmente riconosciuti;

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MOZIONE DEL COORDINAMENTO DISABILI ISEE NO GRAZIE

 

Coordinamento disabili ISEE NO GRAZIE

 

MOZIONE

 

 Oggetto: Mozione contro applicazione DPCM n. 159/2013 recante riforma ISEE.

 

 Premesso

 

 Che l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) viene utilizzato per accedere ad una serie di servizi sanitari e assistenziali, indispensabili per la sopravvivenza delle persone con disabilità grave e non autosufficienza;

Che, su delega della legge n. 214 del 2011, è stato emanato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 Dicembre 2013 n. 159 recante il “Regolamento concernente la revisione delle modalità di determinazione ed i campi di applicazione dell’Indicatore della Situazione economica equivalente (ISEE)“;

 

 Che il dPCM ha riformato l'ISEE con modalità che comportano una pesante compromissione della piena realizzazione dei diritti fondamentali delle persone con disabilità, in violazione dei principi costituzionali di tutela delle persone disabili desumibili dal combinato disposto degli art.li  2, 3, 32 e 38 della Carta costituzionale che garantiscono la dignità della persona, l'uguaglianza e il fondamentale diritto alla salute, nonché in violazione degli obblighi assunti dall’Italia con la legge 03.03.2009 n.18 di ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 13.12.2006;

  • Che, a seguito della riforma introdotta dal decreto, vengono considerate reddito la pensione di invalidità, l’indennità di accompagnamento e tutte le provvidenze economiche per le prestazioni sociali e sociosanitarie agevolate concesse alle persone con disabilità. Questo comporterà l’inaccessibilità al servizio riabilitativo da parte di molte persone disabili e si tradurrà nella perdita del loro diritto alla cura. Le persone con disabilità non potranno più accedere - ad esempio - ai contributi per l'assistenza indiretta (vita indipendente), agli assegni di cura, ai contributi per l’abbattimento delle barriere architettoniche o per il trasporto personale;
  • Che, in tal modo, vengono ad aumentare il reddito utile ai fini del calcolo dell’ISEE somme di denaro ovvero contributi economici ed agevolazioni fiscali concessi dagli enti pubblici per recuperare lo svantaggio in cui si trova la persona con disabilità e per assicurare la realizzazione dei diritti costituzionalmente riconosciuti;
  • Che il nuovo ISEE opera una discriminazione tra disabili maggiorenni con nucleo familiare a sé, disabili maggiorenni e disabili minorenni, per le prestazioni agevolate di natura socio-sanitaria, inserendo nel calcolo ISEE solo nel primo e nell’ultimo caso il reddito familiare, con conseguente disparità di trattamento tra persone disabili e con la lesione del  diritto delle persone con disabilità a formare una propria famiglia in violazione dell'art. 23 della convenzione ONU;
  • Che pone un tetto alle franchigie, considerando detraibili fino a un massimo di 5 mila euro le spese sanitarie per il familiare disabile,  ma solo se indicate in dichiarazione dei redditi . Ciò con una doppia conseguenza negativa:

 

a) chi utilizza le dichiarazioni dei redditi forfetarie non può beneficiare di queste detrazioni;

 

b) le spese sanitarie per le persone con disabilità documentate oltre il limite detraibile di 5 mila euro l'anno non potranno essere detratte, ma paradossalmente saranno sostanzialmente considerate reddito disponibile;

 

  • Che la valorizzazione di reddito e patrimonio di tutti i componenti del nucleo familiare anagrafico di appartenenza (che comprende anche fratelli, cognati o conviventi dei fratelli e loro figli) anche per i nuclei familiari che accolgono persone con disabilità grave e anziane non autosufficienti, lede il principio di evidenziazione della situazione economica del solo assistito, che è una diretta attuazione della Convenzione ONU e dei principi di non discriminazione, dignità intrinseca, autonomia individuale e indipendenza della persona con disabilità: infatti non può esserci autonomia individuale se la scelta della prestazione dipende dalla disponibilità di tutti i familiari di farsi carico di ingenti oneri della retta;
  • che conteggia nel patrimonio immobiliare anche la prima casa in base alla rendita catastale, tuttavia le tariffe di estimo sono elaborate dall’Agenzia del Territorio in funzione della dimensione del comune, con una conseguente disparità di trattamento tra persone disabili che vivono in comuni diversi;
  • che attribuisce agli enti erogatori la possibilità di introdurre ulteriori criteri di concessione delle prestazioni sociali, con conseguenti disparità tra persone disabili abitanti in comuni diversi , contrariamente a quanto stabilito dall’art. 117 cost. sui livelli essenziali di assistenza, che  devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale;

 

 

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